Amatriciana Light di Primavera
13 maggio 2015 | Posted in Il frigo racconta..., Primi piatti
Credo che la pubblicità della pasta con il tipo che si cruccia se l’amatriciana si fa con la pancetta, il guanciale, il parmigiano, il pecorino, l’uovo intero, il tuorlo e chi più ne ha più ne metta sia una cosa assolutamente FASTIDIOSA ma che abbia quantomeno il pregio di sintetizzare migliaia di discussioni sul tema “la ricetta VERA”: che si tratti del pesto alla genovese, della pizza napoletana o, appunto, della amatriciana ognuno ha una parola da dire, me compresa ( a proposito di parole, ho appena avuto un flash della memoria: mi sono ricordata che da piccola e per anni sono stata convinta che si dicesse Matriciana senza la A… 😀 ). Oggi però taglio la testa al toro e vi dico subito che questa ricettina semplicissima ha un nome improprio, in quanto per prepararla si utilizza della pasta lunga condita con pancetta a cubetti e pomodori (ciliegini, non sugo di pomodoro), ma le somiglianze con la pasta all’amatriciana classica si fermano lì. L’idea era di preparare un piatto unico, sostanzioso ma decisamente più leggero e “primaverile” rispetto alle preparazioni corpose, condite e caloriche tipiche dell’inverno, caratterizzato da note fresche e decise.
Come sempre tutto è nato da un’improvvisata, da una casuale apertura della porta del frigo…
Ingredienti per 4 persone:
- 350 gr di spaghetti (o se li trovate, fusilli lunghi…io faccio sempre una faticaccia, trovo sempre viti e fusilli corti…)
- 80 gr di pancetta affumicata tagliata a dadini
- mezza cipolla rossa di Tropea
- 2/3 rametti di pomodori ciliegini
- un paio di cucchiaiate di farina doppio 00
- una manciata di basilico fresco
- un peperoncino essiccato
- olio evo, zucchero e sale q.b.
Ho messo a bollire l’acqua salata della pasta, ho affettato a rondelle sottili la cipolla rossa ed ho praticato una piccola incisione nella pelle di tutti i pomodorini. Nel frattempo ho messo a soffriggere la pancetta nella padella antiaderente, senza usare altri condimenti e ho utilizzato quel po’ di grasso fuoriuscito per far imbiondire anche la cipolla ed il peperoncino tritato.
Quando l’acqua ha iniziato bollire ho buttato per qualche secondo i pomodorini, per poi recuperarli con la schiumarola e spellarli.
Ho tagliato a metà o in 4 alcuni dei pomodorini, mentre ne ho lasciato qualcun altro intero e li ho aggiunti al condimento di cipolla e pancetta, a fuoco vivace per 5 minuti, in modo da avere consistenze e gradi di cottura diversi nel sughetto.
Nel frattempo ho lessato la pasta molto al dente, l’ho scolata e l’ho versata nel sugo, risottandola con l’aiuto di un po’ dell’acqua di cottura e alla fine “mantecandola” con poca farina setacciata.
Ho aggiunto alla fine del basilico fresco del mio balcone spezzettato con le mani e pochissimo olio a crudo. Nonostante la presenza della pancetta dunque il piatto non è eccessivamente carico di grassi, essendo stato eliminato perfino il formaggio grattugiato e avendo utilizzato solo la farina per dare cremosità alla pasta (inoltre il pomodoro rimane più “legato” alla pasta in questo modo).
Personalmente mi piace servire questa “finta amatriciana” a temperatura tiepida, in modo da esaltare ancor di più la sensazione di freschezza data da pomodoro, peperoncino e basilico.
That’s all folks!