Risotto ubriaco alle pere e formaggio
7 dicembre 2014 | Posted in Il frigo racconta..., Primi piatti
Confesso: non amo la frutta. O meglio, mi piace ma non mi viene in mente di mangiarla, ho una pigrizia in-fruttuosa. Ho un rapporto di fedeltà assoluta con il salato. Se penso al concetto di spuntino mi vengono in mente, nell’ordine:
- tramezzino
- spritz con patatine
- una ciotolina di giardiniera
- crackers accompagnati da Coca Cola Zero (non chiedetemi perchè, sono un mio connubio indissolubile)
- se è estate yogurt gelato del Gelataio di Viale Crispi a Vicenza (a cui non faro MAI abbastanza pubblicità occulta e non occulta)
Potrei andare avanti ancora a lungo ma sintetizzo dicendo che, eccezion fatta forse per ciliegie e fragole e 5 mele (Pink Lady) all’anno, non mi viene spontaneo mangiare la frutta, per lo meno non da sola. Devo quasi sempre abbinarla a qualcos’altro: fichi e gorgonzola, melone col prosciutto, fragole in risotto, agrumi variamente impiegati in insalate di verdura crude e cotte.
Per tal motivo quando mi capitano tra capo e collo delle quantità industriali di frutta vado in brodo di giuggiole, ma anche un pò in crisi (scena classica: TOC-TOC: “Ciao, sai il mio albero era carico, sto distribuendo mele a tutti”….e BRROOOOOM piove dal cielo il contenuto di un paio di cassette da mercati generali, la mia immagine mentale si avvicina molto agli sketch dei cartoon con incudini o mattoni che sotterrano la bestiola antropomorfa di turno).
Quindi quando il papi del mio Omett’ è tornato da un raid fruttifero carico stracarico di…peretti moscatelli (varietà che si caratterizza per il suo retrogusto di Moscato – da cui chiaramente il nome deriva- nonchè per la sua capacità di andare a male a tempo zero) ho avuto prima un mancamento e poi un’idea per sfruttarli almeno in parte.
E poiché al contadin non devi far sapere quant’è buono il formaggio con le pere mi è venuta OVVIAMENTE voglia di risotto formaggio e pere. Il dubbio stava in quale formaggio utilizzare che non fosse il solito taleggio o gorgonzola che occhieggiando qui e là mi pare siano gli abbinamenti più classici. La scelta alla fine è caduta su una scelta che enfatizzasse ancora di più il sentore vinoso dei peretti, ovvero il formaggio ubriaco trevigiano, ovvero un formaggio stagionato per alcuni mesi in tini di vino rosso e dal sapore tra il piccante ed il fruttato. La storia dell’origine di questo prodotto è molto interessante: durante la Prima Guerra Mondiale, nella zona della Sinistra Piave Trevigiana, i contadini per nascondere i propri formaggi agli austro ungarici affamati durante ritirata di Caporetto, posero le forme sotto strati e strati di vinacce, considerate materiale di scarto e pertanto credettero di rovinare il prodotto… quando lo recuperarono invece si accorsero che era mutato il colore della crosta, divenuta violaceo scuro, ma soprattutto che il formaggio aveva acquisito gustosi e particolari sentori di mosto.
Bene ora che vi ho raccontato la storia dell’orso, posso passare alla ricetta ed agli ingredienti (per 4 persone):
- 350 gr di riso Carnaroli
- 8/10 peretti moscatelli
- 300 gr di formaggio ubriaco
- mezza cipolla bianca
- un bicchierino di vino Moscato (Moscato chiama Moscato)
- 2/3 cucchiaiate di ricotta
- brodo vegetale, burro ed olio evo q.b.
- pepe da macinare
- un rametto di rosmarino
Dopo aver lavato bene i peretti ne ho sbucciato metà e tagliato tutto a cubetti piccoli. Ho posto la parte sbucciata nel mixer assieme alla ricotta ed a un ricciolo di burro e li ho frullati fino a ottenere un composto morbido ed omogeneo a cui ho aggiunto una bella spolverata di pepe.
Le pere rimanenti invece sono finite a marinare con un cucchiaino d’olio, sale, pepe e rosmarino tritato.
Ho affettato la cipolla bianca e ridotto a cubetti il formaggio ubriaco, in modo da aver tutto pronto per la preparazione del risotto, seguendo i classici step: fondo della padella appena unto, cipolla messa ad imbiondire, tostatura del riso, sfumino con il vino, aggiunta delle pere marinate e di parte del formaggio, aggiunta graduale di brodo, mescola mescola mescola e mescola ancora.
A cottura quasi ultimata mantecatura finale con il restante formaggio e la crema di pere.
Per impiattare il risotto ho usato piatti piccoli e ho cercato di dare una forma vagamente a pera alle porzioni, sovrapponendo una cucchiaita piccola sopra ad una grande e guarnendo con un “picciolo” di rosmarino.
That’s all folks!