La cuoca seriale: La Tapenade di Black Mirror

Sono un po’ emozionata di iniziare questa nuova serie, dedicata all’unica cosa che mi appassiona (quasi) più della cucina, ovvero le serie Tv! E non solo starò qui a sproloquiare sui miei telefilm preferiti, ma ne approfitterò per realizzare alcune ricette che vengono citate nel corso delle puntate!!! Ovviamente farò di testa mia, non seguirò alcuna ricetta e mi farò ispirare dal momento, quindi non so cosa ne verrà fuori ma ci sarà da divertirsi.

Partiamo per il mio mondo parallelo allora, il mondo seriale!

All’inizio fu Gilmore Girls… bugia, all’inizio furono la Signora in Giallo, l’A-Team e Macgyver (la serie classica, non quella cavolata con il ragazzino del 2016)… poi sono venuti i grandi classici della mia adolescenza, Baywatch, Beverly Hills 90210 e Melrose Place. Ma la prima serie Tv che mi ha stregato il cuore e che in un certo senso ha condizionato un po’ il mio modo di guardare il mondo, di parlare, di guardare i film al cinema e di ascoltare la musica è stato Gilmore Girls (non lo chiamo MAI con lo stupido titolo italiano “Una Mamma Per Amica”…odiosissimo!!). Da lì non mi sono più fermata, sono arrivati altri, tanti, amori: Breaking Bad, Sons Of Anarchy, Lost, Dr. House, Scrubs, Sense8, Orange is the New Black, The Good Wife e Carnivale (sì, quest’ultima sicuramente la conoscerete in pochi e oltretutto è rimasta incompiuta, d’altra parte credo sia una delle più belle di sempre). A volte grandi passioni sono sfumate nel tempo, come Prison Break, How I Met Your Mother, Misfits e Dexter, che sono partite alla grandissima e che con il tempo si sono perse per strada, hanno saltato eserciti di squali e hanno avuto dei finali che mi hanno fatto venire voglia di strapparmi gli occhi e le orecchie e di avere la macchina del tempo per poter dire a me stessa di lasciarle prima di essere mortalmente delusa. In altre occasioni non ci sono stati sentimenti profondi ma flirt leggeri e divertenti, come quelli con New Girl e Modern Family. A volte ho recuperato serie datate e mai viste, chiedendomi come avevo fatto prima, come Desperate Housewives o mi sono presa il tempo di vedermi quelle che avevo sempre occhieggiato a spizzichi e bocconi come Dharma e Greg che sto finendo in questi giorni.

Negli ultimi anni mi sono stupita ad apprezzare un format particolare, ovvero le serie tv antologiche come LoveDeathRobots e Black Mirror.

E proprio Black Mirror è il mio protagonista stasera, è un atto d’amore verso un’opera sconvolgente e che nel tempo purtroppo ha smarrito la via. D’altro canto la sua natura costituita da episodi autoconclusivi dà la possibilità di fermarsi o di non gridare vendetta a Dio per gli episodi deludenti… in fondo basta premere il tasto SKIP. Se qualcuno di voi (spero molti) conosce già Black Mirror sarei felice di sapere quali sono i vostri episodi preferiti. Io sono fan sfegatata di “Orso Bianco”, “Torna da me”, “Bianco Natale” e “Arkangel”, mentre per qualche motivo detesto “Ricordi Pericolosi”…forse perché non riesco minimamente a empatizzare con nessuno, anzi!!

Per chi non avesse visto ancora Black Mirror vi faccio una brevissima presentazione che spero vi invogli a dargli un’occhiata (senza spoiler!!!): questa serie è un salto mortale verso un futuro in realtà vicinissimo in cui la tecnologia invece di migliorarci la vita ci porta a disperazione, caos e perdita di noi stessi. Questa discesa all’inferno conosce infinite declinazioni e sfaccettature, tante quanti sono i frammenti del vetro della sigla, il display scuro di uno schermo digitale, il black mirror appunto. Detta così può sembrare che la visione sia adatta ad un pubblico desideroso di affondare un coltello arrugginito da rigirare nel petto, in realtà in Black Mirror c’è molto di più: c’è introspezione, analisi filosofica ma anche azione, storia, intuizioni geniali. C’è la tecnologia ma c’è anche tanta umanità e estrema fragilità. L’essere umano viene spezzato talmente tante volte e in talmente tanti modi diversi da finire perdere la propria essenza e la propria stessa esistenza. E volente o nolente c’è una morale, se di morale si può parlare. C’è senz’altro un ammonimento, una spia d’allarme: “WARNING!!! Ci stiamo incasinando a morte, probabilmente ci siamo già dentro, fino alle caviglie o fino al collo ma forse siamo ancora in tempo per non affogare”. Sono temi forti, soprattutto per chi come me usa tantissimo i social (seppur in modo leggero e allegro), si mostra al mondo tramite i propri contenuti e sa perfettamente che nonostante la pretesa di naturalezza la propria immagine digitale è filtrata e quindi di fatto almeno in parte distorta. Il semplice disagio di un commento negativo su Facebook mi fa pensare a quanto sia semplice essere colpiti dal potere degli sconosciuti che lasciamo entrare attraverso uno schermo e mi colpisce quanto sia potenzialmente facile entrare in spirali distruttive e perdere l’equilibrio. Per tutti questi motivi Black Mirror mi intriga e mi muove qualcosa, forse più nella testa che nel cuore. E di cuore ce n’è comunque tanto!

La prima storia in cui mi sono imbattuta per caso e che mi ha introdotta nello specchio nero della distopia tecnologica è stato “Caduta Libera” (il primo della terza stagione): è sicuramente uno degli episodi più vicini al mondo di oggi, forse per questo mi ha preso fin da subito e probabilmente uni dei pochi che lascia uno spiraglio di speranza nella redenzione . La protagonista Lacie vive in una società dove chiunque può determinare la popolarità degli altri a suon di stelline molto simili ai cuoricini di Instagram Lacie ha un indice di gradimento buono ma non altissimo ed è ossessionata dall’idea di essere popolare, soprattutto perché il rating determinato dagli altri diventa l’unica cosa che conta per vivere in modo più comodo e “vincente”: punteggi alti vogliono dire possibilità migliori, dagli sconti sulle case al modello di auto che è possibile affittare. Questa smania di piacere si trasforma in atteggiamenti poco spontanei e emulazioni dei comportamenti socialmente desiderabili che sfociano nel ridicolo. Quando viene contattata dalla sua vecchia amica Naomi, una nota influencer che le chiede di essere la sua damigella d’onore Lacie accetta felicissima, sicura che grazie a un discorso per il brindisi che farà riceverà punteggi altissimi… ma l’ansia da prestazione la tradisce e nel corso del road trip verso la location del matrimonio incappa in una serie di intoppi e malgestiti a causa dei quali i suoi punteggi si abbassano drasticamente, al tempo stesso però la protagonista recupera finalmente un suo lato più vero e genuino.

Una delle scene più memorabili della puntata è quella in cui Lacie cerca di far colpo su Naomi durante una video chat, in cui replica lo spuntino preferito dall’amica (o perlomeno quello più mostrato sui suoi social), ovvero la provenzale Tapenade, una salsa che tra l’altro a me piace moltissimo e che ho deciso di preparare per voi. La Tapenade è a base di capperi, olive nere, acciughe e tonno stemperati nell’olio e aromatizzati con aglio e erbe. Si può usare come accompagnamento a carne e pesce oppure, come facciamo io e Lacie, per guarnire saporiti crostini.

La mia versione sarà senza tonno e resa più fresca dal lime, per prepararne una ciotolina utilizzo:

  1. 100 gr di olive (faccio un mix di olive nere, verdi di Cerignola e taggiasche)
  2. 2 o 3 filetti di alici sottolio
  3. Mezzo cucchiaio di capperi sotto sale
  4. Abbondante olio evo
  5. Succo di mezzo lime
  6. Mezzo spicchio d’aglio
  7. Mix di erbe secche aromatiche q.b. (prezzemolo senz’altro, a seconda del momento ne aggiungo altre a piacere, come timo, menta o basilico)

Denocciolo le olive, sciacquo bene i capperi. Quindi trito tutto al coltello, olive, capperi, aglio e acciughe in modo da ottenere un pesto rustico e omogeneo. La nostra Lecie usa il mixer ma se dovessi rivederla con quel coso giuro che le darei solo sue stelline su cinque, amo la salsa fatta in maniera artigianale. Una volta tritato il composto aggiungo nella sua ciotola un generoso giro d’olio, spremo accuratamente il lime e aggiungo gli aromi. Mescolo tutto e lascio riposare per un po’ in frigo, almeno un’oretta. La salsa sarà ben legata e dal gusto intenso.

Allora, mi merito 5 stelle??😉

That’s Black Mirror, folks!!!

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