7 tips: consigliuzzi furbi per non sprecare in cucina
18 aprile 2015 | Posted in 7 giorni in tavola, Il frigo racconta...
Oggi ho voglia di scrivere a ruota libera, sono abbastanza ispirata in cucina… ma ho poca voglia di fotografare!!! (a tal proposito vi posto una foto di una verità imbarazzante che ho “cuoricinato” su Instagram).
…. Capite!? Eeeeh dura la vita della foodblogger in erba (di campo)… si magna tutto freddo e colloso!! Cosa dite, mi perdonate se questo sabato faccio la pigrona e mi limito a una partita a chiacchiere con voi?! In cambio vi regalo un po’ di consigli antispreco, pensavo che potrebbe diventare un appuntamento ciclico, soprattutto se mi aiutate e mi date anche voi qualche suggerimento!! Molti di voi conosceranno già alcuni di questi accorgimenti, mi auguro comunque di riuscire a proporvi qualcosa che non conosciate già…
Orsù partiam!!
1 – Riutilizzare l’insalata con “le orecchie basse”
La primavera ormai è esplosa in grande stile, le temperature si alzano e si ha voglia di cibi più freschi e soprattutto, dopo tante verdure cotte, di crudité e pinzimoni in grandi (troppo grandi) quantità… si sa, l’insalata è bastardina e se ne compriamo troppa rischiamo che vada a male… ora, io non voglio ASSOLUTAMENTE istigarvi ad usare la verdura marcia o andata a male, lungi da me!!! D’altra parte tra la misticanza fresca e tenerella e l’alga fradicia c’è una zona d’ombra, quando l’insalata è buona ma comincia a intristirsi, a perdere l’aria spavalda ed a abbassare le orecchie con malinconia… prepararsi un bel contorno così non è più così invitante ma, NO panic! Il barbatrucco è semplicissimo: potete usarla, magari assieme ad altre verdure (un po’ di porro e di carota ad esempio) per un bel passato di verdura, una girata di frullatore e via. Io lo faccio da anni e anni e l’avevo letto su uno di quei giornali femminili anni 80 tipo Mani di Fata, recuperato nei meandri degli scatoloni del garage. Oltretutto se anche una cuoca stellata e di indubbia fama come Sookie St James di Gilmore Girls fa esattamente la stessa cosa potete fidarvi no!? E se non mi credete andate a controllare, dovrebbe essere la puntata 2×07, “La Sfilata”…Approfitto della citazione per fornirvi questa informazione fondamentale: Gilmore Girls è la mia droga, le adoro straadoro! (e se non l’avete capito il titolo stesso del blog è un parziale omaggio al titolo della serie).
2 – Fare la barba ai finocchi!
Giusto mercoledì vi ho mostrato che ho conservato i ciuffetti dei finocchi per dare un tocco finale al mio risotto, è infatti una mia abitudine utilizzarli come se fossero un’erba aromatica, è molto gradevole e dà una sensazione fresca, dal delicato sentore di anice… ho scoperto che esistono persino dei finocchi allungati, con delle barbe lunghissime, maggiormente corpose e ramificate di quelle del finocchio abituale che si dovrebbero chiamare fenouils de printemps che si utilizzano per fare delle preparazioni che lo vedono protagonista, come il pesto di barbe di finocchio.
3 – Raschiare il fondo del barile… e le croste del formaggio (Grana o Parmigiano)
Anche le croste dei formaggi “mangia e gratta” possono avere un ultimo afflato di vita: è sufficiente grattare con un coltellino seghettato o un raschietto la parte esterna delle croste e, semplicemente, grigliarle (prima la parte esterna e poi quella interna) e abbinarle a delle verdure, anch’esse grigliate. Sono buonissime, soprattutto se gustate ancora calde e croccanti.
4 – La Panà di pane vecchio
Le ricette per riciclare il pane raffermo si sprecano, dalla pappa col pomodoro alla panzanella… al gazpacho (ecco, ora mi sono fatta venire voglia di gazpacho!!), ma la più facile di tutte, quella a cui sono più affezionata è una ricetta Veneta come me e si chiama Panà. E’ molto diffusa e conosciuta, nonostante mi sia capitato di trovare più di una persona anche della mia stessa città che non la conosceva. Nata come piatto povero e destinata sia allo svezzamento dei neonati che alla nutrizione degli anziani sdentatelli era molto diffusa tra la popolazione contadina di inizio ‘900. Mia zia Idelma era del ’14 e, anche se non era una cuoca provetta, tre cose le sapeva fare benissimo: il pollo “in tecia” con le patate, gli gnocchi fatti in casa e la panà, quindi l’ho imparata da lei, che ogni tanto alla vista di vagonate di rosette e mantovane abbandonate nella nostra dispensa di casa si prendeva la briga di fare una bella pentolata. La Panà è un po’ come la polenta, è facile da preparare ma ci vuole tempo: è sufficiente tagliare il pane raffermo e ricoprirlo d’acqua in un recipiente. Dopo un riposo di almeno 2 ore si versa il composto in una pentola, si aggiunge il sale e a fuoco basso si cuoce per circa un’ora (anche di più) mescolando spesso perché non si attacchi sul fondo (eventualità perfettamente plausibile). Il risultato deve essere cremosissimo. Per mangiare una Panà come Dio comanda poi è fondamentale aggiungere nel proprio piatto dell’olio buono, del pepe e magari una bella spolverata di formaggio grattugiato.
5 – Il brodo vegetale di torsoli
Io non butto via le parti meno nobili della verdura: la testa e la coda di carote e zucchine, le foglie del cavolfiore, i gambi dei carciofi, i “cornetti” del finocchio”, tutti ben lavati, possono essere utilizzati per preparare il brodo: acqua, un pizzico di sale e almeno un’ora e mezza di fuoco dolce. La verdura che utilizzo più spesso per i risotti invernali è però il radicchio di cui “salvo” e riutilizzo i torsoli legnosi e duri per realizzare un brodo più amarotico che bilanci la mantecatura con formaggi dolci e cremosi.
6 – Grissini di brisée
Ovviamente quando si fa la torta salata è inevitabile avanzare dei ritagli di pasta. Poiché la regola d’oro della brisée è FREDDO prima di ri-lavorarla la ri-caccio in frigo per un po’ , in seguito la modello in velocità realizzando dei cordoncini che ripiego a metà e arrotolo nel senso della lunghezza. Qualche grano di sale grosso, una spennellata d’olio e in forno a 180 gradi finché questi “grissinotti” diventeranno croccanti e dorati. Si possono anche farcire, ancora a crudo, con delle olive o con del pomodoro essiccato e come appetizer non sono niente male. A proposito di grani di sale… mi hanno regalato una boccetta di sale Blu di Persia, devo assolutamente informarmi e capire come utilizzarlo al meglio (in passato ho avuto per le mani quello rosa himalayano, che buono!!)… voi avete consigli???
7 – Finti Arancini
Avrete visto che cucino spesso risotti e se ne avanza qualche cucchiaiata li riciclo facendone delle palline da ripassare nell’uovo e nel pangrattato e da friggere in olio bollente, come fossero degli arancini siciliani. Il risotto che a mio gusto si presta di più è quello con piselli e salsiccia, ma va bene qualsiasi tipo, inoltre se il sapore è “piatto” o troppo delicato si può rinforzare utilizzando degli altri avanzi: ad esempio gli arancini ricavati dal semplice risotto alla parmigiana possono essere farciti con un cuore di formaggio o di prosciutto.
Bene, spero di avervi tenuto compagnia e di avervi stimolato nel recupero creativo degli avanzi, alla prossima,
That’s all folks!